Antibiotici, attenti al "fai da te"!
Gli antibiotici sono meno efficaci di un tempo, anche quelli per la cura della parodontite grave. Lo ha rilevato uno studio presentato di recente ad Atlanta, in Georgia, al 51° meeting annuale dell'Associazione americana per la ricerca dentale, orale e craniofacciale. Lo studio ha esaminato, in tre diversi gruppi di pazienti, nell'arco di un ventennio, il batterio responsabile della forma più aggressiva di parodontite, scoprendo che gli antibiotici in uso per la cura di questa grave malattia, si sono progressivamente indeboliti, risultando meno efficaci di un tempo. l fenomeno, già noto in medicina, prende il nome di antibiotico-resistenza e sta preoccupando non poco medici e pazienti.
Come si sviluppa nell'organismo la resistenza agli antibiotici
Tutto dipende dalla presenza massiccia nel corpo umano di questi farmaci che negli ultimi anni evidentemente sono stati prescritti con troppa facilità e spesso assunti dai pazienti anche di propria iniziativa, senza una prescrizione medica. Questo ha permesso ai batteri di sviluppare delle strategie di sopravvivenza per resistere all'azione dei farmaci che sovente finiscono per risultare appunto inefficaci.
Come affrontare il problema
Sono due le strade per risolvere la questione. La prima è nelle mani dei medici e degli odontoiatri che dovrebbero prescrivere gli antibiotici solo dove necessario, nei modi e nei tempi corretti, cioè quelli suggeriti dalla farmacologia, senza mai cedere alle lusinghe dei pazienti che spesso invocano l'uso dell'antibiotico come soluzione ad ogni male.
La seconda via, invece, è quella che dovrebbero percorrere i pazienti stessi, affidandosi scrupolosamente soltanto alle indicazioni del medico e dell'odontoiatra, senza "aggiustare" i tempi della cura, come capita quando si assume il farmaco anche solo un giorno in più rispetto a quanto prescritto.
In entrambi i casi, la speranza è che col tempo, grazie ad un uso più moderato di questi medicinali, l'antibiotico-resistenza possa ridursi, restituendo agli antibiotici il ruolo che dovrebbero avere.
La terza via contro l'antibiotico-resistenza
A dire il vero, c'è anche un'altra strada per raggirare l'antibiotico-resistenza di certi batteri. È il cosiddetto uso "off label" dei farmaci, cioè l'impiego che va al di là delle indicazioni d'uso presenti nel foglietto illustrativo e di cui il medico o l'odontoiatra se ne assume la responsabilità. In pratica, il medico può prescrivere al paziente un farmaco studiato e commercializzato per una certa patologia, per gli effetti noti che può avere invece su un'altra malattia, quella in questione.
È il caso per esempio del metronidazolo che, combinato con l'amoxicillina, risulta molto efficace nella cura delle parodontiti gravi. Attualmente questo principio attivo è usato "off label", tuttavia la SIdP, la Società italiana di parodontologia ed implantologia, per evitare possibili incertezze da parte di medici e pazienti, si sta attivando per chiedere all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) di inserire tra le indicazioni d'uso di questo medicinale, il metronidazolo appunto, anche il trattamento delle infezioni parodontali.