Parodontite, allo studio un gel da usare a casa
Per contrastare la parodontite, grave malattia infiammatoria delle gengive che oggi colpisce all'incirca il 50% degli adulti a partire dai 30 anni, nel prossimo futuro si potrà contare su un particolare gel per uso topico. Il nuovo farmaco è ancora allo studio, ma i ricercatori del NYU College of Dentistry sono ottimisti, perché positivi sono i risultati già ottenuti e pubblicati sulla rivista Cell Reports.
Dopo la sperimentazione sui topi e sulle cellule umane, il gel potrà essere sperimentato sull'uomo tra circa 2 anni, con l'obiettivo di mettere a punto un medicamento in grado di ridurre l'infiammazione delle gengive, contrastare l'alterazione del microbioma orale e prevenire la perdita ossea, cioè, in una parola, dichiarare guerra alla parodontite.
Perché è così pericolosa la parodontite
Perché, se non curata adeguatamente, può portare alla perdita dei denti. E il gel allo studio presso la New York University potrebbe rappresentare un'importante novità, "perché nessun trattamento attuale per i disturbi gengivali", ricorda Yuqi Guo, il primo autore della ricerca, "riduce contemporaneamente l'infiammazione, limita l'alterazione del microbioma orale e previene la perdita ossea. C'è un bisogno urgente di salute pubblica di trattamenti più mirati ed efficaci per questa malattia così diffusa".
Il ruolo della "succinina" nella parodontite
Al centro dello studio, che potrebbe dare un grande contributo alla cura della parodontite, c'è una molecola chiamata "succinina" che già ricerche passate avevano messo in relazione con le malattie gengivali. E gli stessi ricercatori del College of Dentistry della New York University , già nel 2017 avevano scoperto che livelli elevati di succinato stimolano la perdita ossea: di qui l'interesse per approfondire la ricerca sul ruolo giocato da questa molecola sulla salute orale.
Cos'ha dimostrato lo studio
La ricerca ha confermato quanto già osservato nell'uomo e nei topi e cioè il ruolo del succinato nella malattia che colpisce le gengive. Questa correlazione è stata dimostrata sui topi, mettendo fuori uso il gene per il recettore del succinato. In pratica, nei animali con il gene messo fuori uso, i ricercatori hanno riscontrato livelli più bassi di infiammazione, un miglior microbioma e una minor incidenza di perdita ossea, dunque una maggior resistenza alla malattia parodontale.
I prossimi passi
Dopo la sperimentazione in vitro e quella sugli animali, i ricercatori ora dovranno mettere a punto una formulazione per l'uomo, affinché il test possa essere sperimentato sulle persone affette da parodontite. Ci vorrà ancora un po' di tempo, ma lo studio promette bene, anche perché va nella stessa direzione della cosiddetta "terapia di modulazione dell'ospite", cioè quell'approccio terapeutico che mira a irrobustire le difese immunitarie per contrastare le malattie. Un metodo particolarmente efficace per le patologie multifattoriali, com'è la parodontite.
Cosa fare nell'immediato
Gli esperti non hanno dubbio su come contrastare oggi la parodontite. In attesa che si trovino armi più efficaci per combattere questa grave malattia delle gengive, attualmente la miglior cura resta la prevenzione che si attua sottoponendosi con la giusta frequenza alle visite di controllo dall'odontoiatra, ma anche adottando una corretta igiene orale quotidiana e uno stile di vita sano ed equilibrato.