Ti mangi le unghie? Attento ai denti e alle gengive
Si chiama "onicofagia" il disturbo comportamentale che porta circa 3 persone su 10 a mangiarsi le unghie. Diffuso soprattutto tra bambini e adolescenti, questo comportamento non risparmia neppure gli adulti con significative conseguenze per la salute e la vita sociale: oltre ad essere poco elegante, infatti, l'onicofagia può finire per causare patologie del cavo orale, ma anche infezioni diffuse di varia natura.
Gli effetti dell'onicofagia sullo sviluppo del bambino
Sono diverse e purtroppo non solo estetiche le conseguenze di questo comportamento, tipicamente infantile, che induce bambini e adolescenti a mettersi spesso le dita in bocca per rosicchiarsi le unghie o staccare le pellicine delle dita. Questo continuo esercizio fisico, infatti, col tempo può alterare il corretto sviluppo delle ossa facciali e causare delle malocclusioni dentali, con possibili conseguenze ancor più gravi. Le malocclusione, infatti, possono alterare anche la postura e la deglutizione, sino a causare cefalee e dolori mandibolari.
Gli altri danni ai denti e alle gengive
L'onicofagia, vizio diffuso soprattutto tra i 7 e i 10 anni e che solitamente scompare intorno ai 30 anni, causa danni estetici alle unghie e alle dita delle mani, ma soprattutto a denti e gengive. Il rosicchiamento quotidiano e continuo, infatti, negli anni provoca l'usura dei denti incisivi, ma anche lesioni gengivali come le gengiviti e la retrazione gengivale.
Più esposti al rischio di infezioni
Mettersi le mani in bocca di frequente come fa chi soffre di onicofagia, espone la persona anche al rischio di infezioni batteriche, virali e fungine, oltre che alla parassitosi: sotto le nostre unghie si possono infatti annidare gli ossiuri, per esempio, parassiti intestinali che le cui spore trovano rifugio proprio in questa sede del corpo. Ecco perché portare alla bocca le dita delle mani può causare la trasmissione di questa, ma anche di altre infezioni che dal cavo orale possono poi raggiungere altre sedi dell'organismo e viceversa, provocando danni alla salute.
I rimedi per contrastare l'onicofagia
Essendo un disturbo del comportamento, l'onicofagia può essere trattata in diversi modi. Per aiutare i più piccoli a perdere il vizio di mettersi le dita in bocca, può essere sufficiente l'applicazione di uno smalto amaro da pennellare sulle dita, oppure l'uso di guanti o di pigiami con guanti incorporati. Anche lo sport è un buon rimedio, perché aiuta a superare la noia e lo stress, tra le cause principali di questo disturbo che può avere anche basi emotive e relazionali da approfondire con uno psicologo.