Terapia parodontale, meglio non interromperla
La parodontite è una malattia cronica che colpisce i tessuti di supporto dei denti e può portare alla perdita dei denti se non trattata adeguatamente. Nonostante la gravità della condizione, molti pazienti tendono a interrompere la terapia una volta notati i primi miglioramenti. Questo comportamento può compromettere seriamente la salute orale a lungo termine.
Un recente studio retrospettivo, condotto da ricercatori della University Medicine Greifswald in Germania e pubblicato sul Journal of Clinical Periodontology, ha indagato proprio gli effetti dell'interruzione della terapia parodontale di supporto (SPT) su pazienti con storia di parodontite trattata, evidenziando l’importanza di non interrompere il trattamento.
Cos'è la parodontite?
La parodontite è una malattia infiammatoria cronica che colpisce il tessuto di sostegno dei denti, inclusi le gengive, il legamento parodontale e l’osso alveolare. Se non trattata, l’infiammazione può causare la distruzione dei tessuti che sostengono i denti, con conseguente mobilità dentale e, nei casi più gravi, perdita dei denti.
L'importanza della terapia parodontale di supporto (SPT)
Dopo aver completato il trattamento iniziale della parodontite, la terapia parodontale di supporto (SPT) diventa fondamentale per mantenere la salute dei tessuti parodontali e prevenire recidive. La SPT include regolari pulizie dentali, controlli e monitoraggio della profondità di sondaggio (PD) delle gengive, un parametro chiave per valutare l'infiammazione.
Cosa succede quando si interrompe la SPT
Lo studio condotto presso la University Medicine Greifswald ha esaminato un campione di 335 pazienti con una storia di parodontite trattata. Di questi, 280 pazienti hanno seguito regolarmente la SPT per un periodo medio di 5,5 ± 4,5 anni, mentre 55 pazienti hanno interrotto la terapia dopo un periodo iniziale, con una durata media di SPT di 8,3 ± 3,8 anni e un'interruzione media di 5,3 ± 3,7 anni.
I ricercatori hanno analizzato la profondità di sondaggio (PD) e la perdita di denti in tre momenti chiave: all'inizio del trattamento attivo (T1), all'inizio della terapia di supporto (T2), e all'ultima visita disponibile (T3). I risultati hanno mostrato differenze significative tra i pazienti che hanno seguito la SPT in modo regolare e quelli che l’hanno interrotta.
I risultati dello studio
Durante il periodo di osservazione, i pazienti che avevano interrotto la SPT hanno mostrato una perdita annuale di denti significativamente più alta rispetto a quelli che hanno continuato la terapia. La perdita media annua di denti nei pazienti "drop-out" è stata molto più elevata rispetto ai pazienti conformi.
Anche per quanto riguarda la profondità di sondaggio, lo studio ha rivelato differenze importanti. In entrambi i gruppi, sia nei pazienti che hanno seguito la SPT che in quelli che l’hanno interrotta, è stata osservata una riduzione significativa della PD tra l'inizio del trattamento attivo (T1) e l'inizio della terapia di supporto (T2):
- Nei pazienti conformi, la PD è scesa da 3,61 ± 0,82 mm a 2,68 ± 0,40 mm.
- Nei pazienti che hanno interrotto la SPT, la PD è scesa da 3,70 ± 0,73 mm a 2,76 ± 0,42 mm.
Tuttavia, al momento dell'ultima valutazione (T3), si è verificato un lieve aumento della profondità di sondaggio in entrambi i gruppi, ma con una differenza significativa tra i due:
- Nei pazienti conformi, la PD è aumentata solo leggermente a 2,74 ± 0,41 mm.
- Nei pazienti drop-out, l'aumento è stato più marcato, raggiungendo 2,99 ± 0,75 mm.
Implicazioni cliniche
Questo studio evidenzia chiaramente che, sebbene entrambi i gruppi abbiano registrato un miglioramento iniziale nella profondità di sondaggio, i pazienti che hanno interrotto la SPT hanno mostrato una perdita dentale molto più elevata e un peggioramento più evidente della condizione parodontale nel lungo termine. Anche se la riduzione della PD è stata mantenuta parzialmente nei pazienti drop-out, l’interruzione della terapia ha portato a risultati clinici meno favorevoli rispetto a chi ha proseguito il trattamento regolarmente.
Le conclusioni della ricerca
Le evidenze emerse dallo studio confermano l'importanza di continuare con la terapia parodontale di supporto per prevenire la perdita dentale. I benefici cumulativi della SPT, come la rimozione del tartaro e il controllo costante dell’infiammazione gengivale, sembrano essere fondamentali per preservare la salute orale. La mancata adesione alla SPT aumenta significativamente il rischio di perdere denti, anche se i miglioramenti iniziali della salute gengivale possono essere parzialmente mantenuti.